
Guida per Principianti - Apertura, quarta e ultima parte
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Ciao di nuovo a tutti!
La volta precedente abbiamo studiato le aperture più comuni nella Partita di Re a gioco aperto.
Oggi affronteremo la Partita di Re a gioco semiaperto.
Le tre aperture più largamente utilizzate sono senza ombra di dubbio la difesa Francese, la difesa Caro-Kann e la difesa Siciliana. La difesa Scandinava, contravvenendo a un principio dell'apertura, ovvero a una prematura sortita della Donna, non è ampiamente impiegata ai livelli intermedio-esperti (così come del resto la difesa Francese a livello dei Grandi Maestri, a esclusione di Nepomniachtci), tuttavia può cogliere alla sprovvista il bianco e quindi ha un fine strategico di tipo psicologico. Le restanti difese, molto meno impiegate, sono la Difesa Alechin (1. e4, Cf6), la Difesa Nimzowitsch (1.e4, Cc6) e la Difesa Pirc ( 1. e4, d6).
Difesa Scandinava (1.e4, d5)
Il tentativo immediato di opporsi alla formazione di un centro e4 e d4 da parte del bianco con la spinta in d5 ha il problematico risvolto di dover effettuare la ricattura sul pedone con la Donna, la quale può essere subito infastidita dal Cavallo in c3.
Per rimediare a questo problema dell'attacco del Cavallo sulla Donna, si può anteporre alla ricattura lo sviluppo del cavallo g8 in f6. In questo caso il bianco non deve indursi in false speranze di poter mantenere il pedone di vantaggio e spingere in d4 è la scelta migliore.
Difesa francese (1.e4,e6)
La difesa francese è la scelta forse più popolare per chi agli inizi decide di rompere subito la simmetria ed entrare nel gioco semiaperto.
La scelta di questa difesa implica la grossa problematica di trovare un modo per sviluppare l'alfiere campo chiaro del nero, in quanto e6 tarpa completamente le ali a questo pezzo.
Le varianti più impiegate sono :
- variante di cambio (2. e: d, ... )
- variante di spinta ( 2. e5, ...)
- variante principale ( 2. Cc3, ...)
- variante Tarrasch ( 2. Cd2, ...)
La variante di cambio, per quanto agevoli il nero nel liberare il proprio alfiere, e risolvere il principale problema di quest'apertura, risulta estremamente priva di qualsiasi possibilità di vittoria per ambo le parti. Il nero si limiterà a copiare le mosse del bianco. Da evitare per questo motivo quest'apertura quando si gioca con il nero e si deve vincere a tutti i costi.
Per ovviare all'impedimento dello sviluppo dell'alfiere campo chiaro, il nero può preparare la spinta in d5 con c6 in luogo di e6, entrando nella difesa Caro-Kann.
Il gioco è molto solido per il nero. Usata tantissimo dai giocatori russi negli anni settanta.
Difesa Siciliana (1.e4, c5)
Il nero si oppone sin da subito energicamente alla creazione di un centro di pedoni da parte del bianco con il tratto 1...c5 e impedendo di fatto l'immediata spinta in d5. Questa è la linea più frequente dalla quale possono nascere la variante del Dragone con g6 e la variante Najdorf con a6.
La siciliana richiede uno studio notevole e una conoscenza profonda delle linee e delle posizioni che si raggiungono. Una parte della complessità risiede nel fatto che dopo a6 o g6 nella stessa variante sussistono numerose sotto-varianti. Il bianco quindi può scegliere di affrontare in numerosi modi la scelta del nero.
Le altre varianti sono :
- Variante Alapin ( 1, e4, c5; 2, c3, Cc6; 3. d4, ...)
- Gambetto Smith-Morra ( 1, e4, c5; 2, d4, c: d; 3 c3, d:c)
- Attacco McDonnel (1, e4, c5; 2, f4, ...)
- Variante Keres (1, e4, c5; 2, Ce2 )
La siciliana si può dividere concettualmente dal punto di vista strategico nella siciliana aperta, dove la spinta in d4 da parte del bianco si realizza puntualmente agli esordi della partita; o nella siciliana chiusa, dove questa spinta non avviene subito o affatto e il secondo tratto del bianco è Cavallo c3.
Le varianti Keres e Mc-Donnell si riallacciano alla partita chiusa.
Quale che sia la scelta, tra un gioco aperto o un gioco chiuso, la difesa siciliana rappresenta sempre una scelta battagliera da parte del nero, che non si limita a un gioco attendista o di difesa, ma cerca anzi di realizzare serie minacce per il giocatore avversario. Gli sviluppi possono essere molto violenti, specie nel caso di arrocchi eterogenei come avviene di solito nella variante Najdorf.
Per quanto riguarda la partita di Donna, si è preferito non trattarla in quanto il tratto d4 non è comune tanto quanto e4 nello scaglione principiante-intermedio.
Come costruire un repertorio di aperture?
Si può ritenere che si debba imparare un enorme quantità di mosse per padroneggiare le aperture degli scacchi. In effetti la grossissima quantità di teoria, che a volte può scadere nel nozionismo fine a se stesso, unito al fatto che le mosse non vengono spesso giustificate e, dandole per scontato, non si capisce il senso, mette a dura prova anche i più caparbi.
Per quanto i Grandi Maestri abbiano e utilizzino un repertorio vastissimo di aperture, non mancano casi eclatanti dove giocatori molto forti utilizzano sempre le stesse aperture.
Costruire un repertorio per il nero è ovviamente più facile rispetto a costruirlo per il bianco.
Basta scegliere una difesa contro e4 e una difesa contro d4. Il bianco può esordire con altre aperture più moderne (abbiamo già citato Cf3, la Partita Reti, c4 , la Partita Inglese, o b3 apertura Larsen). Tuttavia, e4 e d4 sono le mosse iniziali più comuni.
Quale che sia il colore con cui iniziamo, è bene però osservare certe regole per poter migliorare l nella fase iniziale :
1) Scegliere un'apertura.
Va bene qualsiasi apertura, purché non preveda un forte svantaggio ( un + o - 1 per l'avversario). L'analisi del motore scacchistico può aiutare a scegliere le linee migliori. Le aperture in genere tendono sempre alla parità quindi è possibile giocare idealmente qualsiasi linea.
2)Giocare la stessa apertura.
Può sorprendere ma l'errore più comune è proprio il cambiare da un'apertura all'altra sulla scia dei risultati nelle precedenti partite. Bisogna sviluppare consistenza, per poter essere davvero a proprio agio con l'apertura scelta.
3) Tenere nota delle risposte più frequenti degli avversari.
Questo consente di costruire un repertorio valido e concreto. Se una particolare sottovariante compare ogni 50 partite, forse è meglio dirigere i nostri sforzi verso le linee più gettonate.
4) Memorizzare al meglio le linee della variante che abbiamo scelto di giocare. Non si tratta soltanto delle semplici mosse, ma delle posizioni che si vengono a creare. Questo ci aiuterà a orientarci meglio anche quando affrontiamo aperture che non abbiamo studiato.
5) Andare oltre l'apertura.
Ogni mossa racchiude un principio logico del gioco degli scacchi che può essere ritrovato in qualsiasi fase della partita. Conoscere le dinamiche del mediogioco o del finale aiuta tantissimo nel decidere le mosse da effettuare. Anche perché prima o poi la linea teorica si concluderà e a meno che non si voglia imparare un numero pressoché infinito di mosse, bisognerà imparare a trovarle da sole, senza la giustificazione di un libro o di un computer (questo sarà il punto fondamentale dello studio della fase del mediogioco). Bisogna quindi sempre chiedersi perché si è giocato questo invece di quello. Nella stragrande maggioranza dei casi, sono più gli aspetti posizionali a essere implicati che risvolti tattici (una linea che da apparentemente bilanciata dieci o quindici mosse più avanti si rivela svantaggiosa per uno dei due giocatori, oppure, più semplicemente un calcolo di 4 o 5 mosse più avanti). Lo studio dell'apertura ci consente quindi di ottimizzare i nostri sforzi di calcolo e ragionamento su linee solide, evitando quelle dubbie o che nascondono insidie che solo il genio dei campioni ha svelato. Tante aperture infatti hanno visto cadere le loro linee tradizionali dopo una grande partita dove con la serie di mosse migliori che si potevano giocare una delle due parti si trovava in difficoltà.
Sulle trasposizioni e sui sistemi
La trasposizione è un concetto molto semplice. Per essa si intende la possibilità di trasporre, ovvero di giungere, attraverso una serie diverse di mosse a una stessa posizione.
Questo può aiutare nel caso in cui trasponiamo da una posizione che non conosciamo a un'apertura più nota. Inoltre, come vedremo nel mediogioco, è importante riconoscere una trasposizione in quanto la struttura pedonale che assume la posizione ci orienterà nelle scelte strategiche della partita.
Per quanto riguarda i sistemi, un sistema è una particolare posizione raggiungibile nella stragrande maggioranza dei casi a prescindere dalle mosse dell'avversario e dall'ordine di mosse che giochiamo. Esempi sono il sistema Colle, l'ippopotamo e il KIA (king's indian attack).
(ippopotamo)
A proposito del KIA è interessante come sistema di apertura perché raggiungibile sia con Cf3 che con e4. Bobby Fischer lo utilizzò in un primo momento con l'apertura di cavallo e poi successivamente con e4 per indurre a giocare la difesa francese e poi uscire dalla teoria principale con questo sistema. Da notare inoltre che è una di quelle aperture in contromano, come ad esempio la Partita Bird (1. f4, ...) e la Difesa Olandese (1.d4, f5) : il bianco propone un'apertura del nero con una mossa di vantaggio. Nel caso del KIA la partita speculare per il nero è la difesa Est-Indiana o Indiana di Re.
In sintesi, un sistema ha le stesse implicazioni delle aperture, lasciando forse più manovra nelle fase iniziali, con conseguenti oneri e onori.
Concludiamo riproponendo i principi generali dell'apertura:
1. Occupare (o controllare il centro) prima con i pedoni e poi con i pezzi leggeri.
2. Massimo una o due mosse di pedone, e comunque finalizzate a supportare pedoni che già stanno occupando o controllando le case centrali.
3. Sviluppare secondo una sequenza logica prima i pezzi leggeri, poi quelli pesanti; non muovere se non per una buona ragione un pezzo due volte.
4. Arroccare, mettendo in sicurezza il re.
5. Le torri apprezzano colonne aperte ( nessun pedone presente) o semiaperte (un solo pedone presente, meglio se quello dell'avversario).
6. Evitare di chiudere l'alfiere all'interno della propria catena di pedoni. In alcune aperture questa è una scelta ragionata, effettuata per un compenso su altri aspetti della posizione (es. la Difesa Francese come abbiamo visto).
7. A knight on the side is a dime (un cavallo sul lato è una moneta da dieci centesimi). Il cavallo sul bordo della scacchiera è un cavallo poco attivo.
Proviamo ad analizzare le nostre partite osservando se i vari punti sono stati rispettati e, se nel caso li abbiamo contraddetti, si possa giustificare la mossa per cui abbiamo optato.